Pupi Avati
Italian film director, producer, and screenwriter
Giuseppe Avati, better known as Pupi Avati (born 3 November 1938), is an Italian film director, producer, and screenwriter.
Quotes
edit- Dante's relationship with women is very complex, because the range of real women in Dante's life and in Dante Alighieri's imagined life is very different. There is an idealization of women that occurs when he is nine years old. He lost his real mother when he was five years old, so he is the son of a father and a stepmother. The neighbors of the Portinari family had six daughters and one of these is Beatrice, a nine-year-old girl, her age. Dante meets her gaze and from that moment he becomes almost a prisoner of that gaze, which is why nine is Beatrice's magic number, because he meets her at nine years old. The Poet follows her to Florence for another nine years, without ever receiving encouragement from her, until at eighteen, before entering the church where the girl goes every evening in Santa Margherita dei Cerchi which is the Portinari church, suddenly he decides to stop, look at him and smile at him and says "I greet you" which is the only phrase Dante will hear from Beatrice. Dante remains completely satisfied by this smile and considers it the sealing of a relationship that has had no other type of concretization, nothing else, just this look and this greeting. He tells this story in this wonderful diary which is the Vita Nova, a set of poems and prose writings that he wrote in the aftermath of Beatrice's death.
- Il rapporto di Dante con le donne è molto complesso, perché il ventaglio delle donne reali nella vita di Dante e nella vita immaginata di Dante Alighieri è molto difforme. C’è un’idealizzazione della donna che avviene quando lui ha nove anni. Lui la madre vera l’ha persa quando aveva cinque anni, per cui lui è figlio di un padre e di una madre matrigna. I vicini di casa della famiglia Portinari avevano sei figlie femmine e una di queste è Beatrice, una bambina di nove anni, sua coetanea. Dante incontra lo sguardo di Lei e da quel momento diventa quasi prigioniero di quello sguardo, ecco perché nove è il numero magico di Beatrice, perché la incontra a nove anni. Il Poeta per altri nove anni la segue a Firenze, senza ottenere mai da lei un incoraggiamento, fin quando a diciotto anni, prima di entrare nella chiesa dove la ragazza va tutte le sere a Santa Margherita dei Cerchi che è la chiesa dei Portinari, improvvisamente decide di fermarsi, di guardarlo e di sorridergli e gli dice “vi saluto” che è l’unica frase che Dante sentirà da Beatrice. Dante rimane completamente appagato da questo sorriso e lo considera il suggellarsi di un rapporto che non ha avuto nessun altro tipo di concretizzazione, nient’altro, solo questo sguardo e questo saluto. Lui questa storia la racconta in questo diario meraviglioso che è la Vita Nova, un insieme di poesie e scritti in prosa che scrive all’indomani della morte di Beatrice.
- As quoted in Giuliana Poli, Pupi Avati: «Dante, un eterno bambino», Avvenire (February 7, 2024)
- Il rapporto di Dante con le donne è molto complesso, perché il ventaglio delle donne reali nella vita di Dante e nella vita immaginata di Dante Alighieri è molto difforme. C’è un’idealizzazione della donna che avviene quando lui ha nove anni. Lui la madre vera l’ha persa quando aveva cinque anni, per cui lui è figlio di un padre e di una madre matrigna. I vicini di casa della famiglia Portinari avevano sei figlie femmine e una di queste è Beatrice, una bambina di nove anni, sua coetanea. Dante incontra lo sguardo di Lei e da quel momento diventa quasi prigioniero di quello sguardo, ecco perché nove è il numero magico di Beatrice, perché la incontra a nove anni. Il Poeta per altri nove anni la segue a Firenze, senza ottenere mai da lei un incoraggiamento, fin quando a diciotto anni, prima di entrare nella chiesa dove la ragazza va tutte le sere a Santa Margherita dei Cerchi che è la chiesa dei Portinari, improvvisamente decide di fermarsi, di guardarlo e di sorridergli e gli dice “vi saluto” che è l’unica frase che Dante sentirà da Beatrice. Dante rimane completamente appagato da questo sorriso e lo considera il suggellarsi di un rapporto che non ha avuto nessun altro tipo di concretizzazione, nient’altro, solo questo sguardo e questo saluto. Lui questa storia la racconta in questo diario meraviglioso che è la Vita Nova, un insieme di poesie e scritti in prosa che scrive all’indomani della morte di Beatrice.
- (Referring to the scoutism) I believe I have had, in that world, experiences that neither family nor school can offer you. Like the "campfires" before going to sleep. Those were also moments of socialization. Which could be playful, cheerful, with skits and jokes. But also very serious: moments in which we discussed each other, talked about each other, confided in each other, knowing that no one would ever make fun of what they felt. If I am a person who has a certain ease in talking about himself without hiding his own weaknesses and mistakes, I owe it to those moments there, to the "campfires".
- Credo di aver fatto, in quel mondo, esperienze che né la famiglia né la scuola ti possono offrire. Come i «fuochi di bivacco» prima di andare a dormire. Erano anche quelli momenti di socializzazione. Che potevano essere scherzosi, allegri, con scenette e barzellette. Ma anche molto seri: momenti in cui ci si confrontava, ci si raccontava, ci si confidava, sapendo che nessuno avrebbe mai fatto uso di dileggio di quel che sentiva. Se sono una persona che ha una certa facilità a raccontare se stesso senza nascondere le proprie debolezze e i propri errori, lo devo a quei momenti lì, ai «fuochi di bivacco».
- As quoted in Così gli scout mi hanno insegnato a vivere, Lastampa.it (August 5, 2014)
- Credo di aver fatto, in quel mondo, esperienze che né la famiglia né la scuola ti possono offrire. Come i «fuochi di bivacco» prima di andare a dormire. Erano anche quelli momenti di socializzazione. Che potevano essere scherzosi, allegri, con scenette e barzellette. Ma anche molto seri: momenti in cui ci si confrontava, ci si raccontava, ci si confidava, sapendo che nessuno avrebbe mai fatto uso di dileggio di quel che sentiva. Se sono una persona che ha una certa facilità a raccontare se stesso senza nascondere le proprie debolezze e i propri errori, lo devo a quei momenti lì, ai «fuochi di bivacco».
- In my life, right after my parents I put scoutism They taught me two things above all. The first is that we need to give meaning to each of our days. The second is the sacredness of life, one with the sacredness of nature.
- Nella mia vita, subito dopo i miei genitori metto gli scout. Mi hanno insegnato soprattutto due cose. La prima è che bisogna dare un senso a ogni nostra giornata. La seconda è la sacralità della vita, in un tutt'uno con la sacralità della natura.
- As quoted in Così gli scout mi hanno insegnato a vivere, Lastampa.it (August 5, 2014)
- Nella mia vita, subito dopo i miei genitori metto gli scout. Mi hanno insegnato soprattutto due cose. La prima è che bisogna dare un senso a ogni nostra giornata. La seconda è la sacralità della vita, in un tutt'uno con la sacralità della natura.
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