Giorgio Cremaschi
Italian unionist
q:it:Giorgio Cremaschi (born 1948), Italian trade unionist.

Quotes
edit- The reasons why I returned my Cgil membership card after 44 years are simple and brutal. I now feel completely alienated from what this organisation really is, and I am in no position to bring about change. [...] The bureaucratic body of the CGIL is more resigned than the workers faced with the blackmail of the market and businesses. How can it communicate courage if it does not possess it? Of course, there are many comrades who do not give up, who do their duty, who take risks, but the backbone of the organisation is going in another direction, dominated by the fear of losing its residual institutional role, and when there are opportunities to turn the tables, it looks the other way.
- La ragioni per le quali ho restituito dopo 44 anni la tessera della Cgil sono semplici e brutali. Oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi. [...] Il corpo burocratico della Cgil è più rassegnato dei lavoratori posti di fronte ai ricatti del mercato e delle imprese, come può comunicare coraggio se non ne possiede? Certo ci sono tante compagne e compagni che non si arrendono, che fanno il loro dovere, che rischiano, ma la struttura portante dell'organizzazione va da un'altra parte, è dominata dalla paura di perdere il residuo ruolo istituzionale e quando ci sono occasioni di rovesciare i giochi, volge lo sguardo da un'altra parte.
- As quoted in Perché lascio la Cgil, HuffingtonPost.it (September 15, 2015)
- La ragioni per le quali ho restituito dopo 44 anni la tessera della Cgil sono semplici e brutali. Oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi. [...] Il corpo burocratico della Cgil è più rassegnato dei lavoratori posti di fronte ai ricatti del mercato e delle imprese, come può comunicare coraggio se non ne possiede? Certo ci sono tante compagne e compagni che non si arrendono, che fanno il loro dovere, che rischiano, ma la struttura portante dell'organizzazione va da un'altra parte, è dominata dalla paura di perdere il residuo ruolo istituzionale e quando ci sono occasioni di rovesciare i giochi, volge lo sguardo da un'altra parte.
- Interviewer': You wrote on Twitter: ‘Rest in peace, Cesare Romiti. But if we had won in October 1980 instead of him and Agnelli, Italy would be a better country today.’ Would you like to expand on that? Cremaschi: Together with Romiti, I would like to remember the hundreds of workers who sadly committed suicide during the 1980s due to discrimination and redundancy. Our defeat and Romiti's victory represented a turning point for Italy to become what it is today: a liberal country where the market and businesses reign supreme, and where workers are constantly crushed in the name of profit. Romiti's success was a restoration, like that of Thatcher in Great Britain and Reagan in the United States.
- Intervistatore: Lei su twitter ha scritto: "Riposi in pace Cesare Romiti. Ma se nell’ottobre 1980 avessimo vinto noi e non lui e Agnelli oggi l'Italia sarebbe un paese migliore". Vogliamo ampliare il discorso? Cremaschi: Insieme a Romiti voglio ricordare le centinaia di lavoratori che purtroppo si sono suicidati durante gli anni 80 per le discriminazioni e la cassa integrazione. La nostra sconfitta e la vittoria di Romiti hanno rappresentato il punto di svolta affinché l'Italia divenisse quella che è oggi: un Paese liberista dove vige il dominio totale del mercato e delle imprese, dove il lavoratore è continuamente schiacciato in nome del profitto. Il successo di Romiti è stato un passaggio di restaurazione come quello della Thatcher in Gran Bretagna e di Reagan negli Usa.
- As quoted in Angela Stella, Giorgio Cremaschi: “Per la linea dura di Romiti molti operai si uccisero”, ilRiformista.it (August 19, 2020)
- Intervistatore: Lei su twitter ha scritto: "Riposi in pace Cesare Romiti. Ma se nell’ottobre 1980 avessimo vinto noi e non lui e Agnelli oggi l'Italia sarebbe un paese migliore". Vogliamo ampliare il discorso? Cremaschi: Insieme a Romiti voglio ricordare le centinaia di lavoratori che purtroppo si sono suicidati durante gli anni 80 per le discriminazioni e la cassa integrazione. La nostra sconfitta e la vittoria di Romiti hanno rappresentato il punto di svolta affinché l'Italia divenisse quella che è oggi: un Paese liberista dove vige il dominio totale del mercato e delle imprese, dove il lavoratore è continuamente schiacciato in nome del profitto. Il successo di Romiti è stato un passaggio di restaurazione come quello della Thatcher in Gran Bretagna e di Reagan negli Usa.
- (About Cesare Romiti) He was never a right-wing man. He was a man of the centre-left elite. The liberal turn in both the trade union leadership and the left had its architect in him. Prodi, D'Alema and company are disciples, not enemies, of Romiti. In the US and Great Britain, it was the classic right wing that brought about the liberal restoration, while in Italy it arose from within a section of the left, the so-called reformist or improvementist wing.
- Lui non è mai stato un uomo di destra. Era un uomo del potere delle élite di centro sinistra. La svolta liberista sia nei gruppi dirigenti dei sindacati sia in quelli della sinistra ha avuto in lui un suo artefice. Prodi, D'Alema e compagnia sono discepoli e non nemici di Romiti. Negli Usa e in Gran Bretagna fu la destra classica a fare la restaurazione liberista, da noi nacque anche all'interno di una parte della sinistra invece, quella che veniva chiamata riformista o migliorista.
- As quoted in Angela Stella, Giorgio Cremaschi: “Per la linea dura di Romiti molti operai si uccisero”, ilRiformista.it (August 19, 2020)
- Lui non è mai stato un uomo di destra. Era un uomo del potere delle élite di centro sinistra. La svolta liberista sia nei gruppi dirigenti dei sindacati sia in quelli della sinistra ha avuto in lui un suo artefice. Prodi, D'Alema e compagnia sono discepoli e non nemici di Romiti. Negli Usa e in Gran Bretagna fu la destra classica a fare la restaurazione liberista, da noi nacque anche all'interno di una parte della sinistra invece, quella che veniva chiamata riformista o migliorista.
- With Franco Marini as secretary of the CISL, we were at opposite ends of the trade union spectrum. He was to the right of Carniti, while I challenged Trentin from the left. [...] Franco Marini represented that part of the CISL that had undergone radicalisation in the 1970s and, with the capitalist restoration of the 1980s, had gradually regained control of the organisation, progressively marginalising Carniti's followers and normalising the FIM, the metalworkers' union, in particular. He was a true Christian Democrat, not particularly left-wing within the party, indeed quite unpopular with De Mita and Martinazzoli's wing. But he was also the expression of a popular, mass idea of trade unionism and politics that has nothing to do with what is happening today. This is why, in today's politics, he could have ended up almost on the far left. Not because he had changed, he was always the same, but because the whole political spectrum had shifted to the right, towards business and the market.
- Con Franco Marini segretario della CISL eravamo agli estremi opposti del sindacalismo confederale. Lui era a destra di Carniti, io contestavo da sinistra Trentin. [...] Franco Marini rappresentava quella parte della Cisl che aveva subito la radicalizzazione degli anni settanta e che con la restaurazione capitalista degli anni ottanta un poco alla volta aveva ripreso il controllo dell'organizzazione, mettendo progressivamente ai margini i carnitiani e normalizzando in particolare la Fim, l'organizzazione dei metalmeccanici. Era un democristiano vero, neppure particolarmente di sinistra nel partito, anzi abbastanza inviso all'area di De Mita e di Martinazzoli. Ma era anche espressione di un'idea popolare e di massa del sindacato e della politica, che non ha nulla a che vedere con ciò che accade oggi. Per questo nella politica attuale poteva finire quasi all'estrema sinistra. Non perché egli fosse cambiato, era sempre quello, ma perché tutta la politica era franata a destra verso l'impresa ed il mercato.
- As quoted in Addio a Franco Marini, lAntiDiplomatico.it (February 9, 2021)
- Con Franco Marini segretario della CISL eravamo agli estremi opposti del sindacalismo confederale. Lui era a destra di Carniti, io contestavo da sinistra Trentin. [...] Franco Marini rappresentava quella parte della Cisl che aveva subito la radicalizzazione degli anni settanta e che con la restaurazione capitalista degli anni ottanta un poco alla volta aveva ripreso il controllo dell'organizzazione, mettendo progressivamente ai margini i carnitiani e normalizzando in particolare la Fim, l'organizzazione dei metalmeccanici. Era un democristiano vero, neppure particolarmente di sinistra nel partito, anzi abbastanza inviso all'area di De Mita e di Martinazzoli. Ma era anche espressione di un'idea popolare e di massa del sindacato e della politica, che non ha nulla a che vedere con ciò che accade oggi. Per questo nella politica attuale poteva finire quasi all'estrema sinistra. Non perché egli fosse cambiato, era sempre quello, ma perché tutta la politica era franata a destra verso l'impresa ed il mercato.
- Giorgio Cremaschi, lAntiDiplomatico (March 26, 2021)
- British Prime Minister Boris Johnson said that his country's (relative) success with vaccines is the result of capitalist greed. Of course, he immediately corrected himself and apologised, just as he did a year ago when he said that his people had to prepare to lose their loved ones and accept it. In reality, now as then, Johnson brutally revealed what the ruling classes do without saying, hiding behind hypocritical statements to the contrary.
Liberal (i.e. greedy) capitalism in Europe and the United States has already claimed more than 1.5 million lives, sacrificing all its older generations to business and profit in a generational and social eugenics that continues here with vaccines. - In reality, nothing shows the criminal stupidity of capitalism like the Covid pandemic and the vaccine debacle. The decision not to close factories and all large businesses, and to call mandatory work without access to education, culture, entertainment and socialising in person a lockdown, was presented mainly by the far right as a health dictatorship. In reality, it is the dictatorship of big business and GDP over healthcare and health. Unlike China and all those countries that closed down seriously when and where necessary, Europe and the United States closed late and only halfway, thus causing a massacre. This has not even prevented an economic crisis, as evidenced by the most capitalist of Italy's regions, Lombardy, with its thirty, perhaps forty thousand deaths, while disaster looms for entire sectors. And now there is recovery in China, but not in Europe.
- If there is a moment when capitalist greed has shown not only its infamous immorality but also its inefficiency, it is precisely now.
- And when little socialist Cuba, which has suffered one hundredth of the deaths of Lombardy despite sixty years of blockade [embargo against Cuba], will have its own public vaccine, which will join those of China and Russia, it will be even clearer that the advocates of liberal (i.e. greedy) capitalism are not only complicit in its barbarism, but also in its stupidity.
Quotes about
edit- [On his letter of resignation from the PDS] Cremaschi could have sent it one, two, three years ago. I'm sorry he left, but he used to come to meetings and tell us how wonderful Rifondazione was...
- [Sulla lettera di dimissioni dal Pds] Cremaschi poteva mandarla uno, due, tre anni fa. Mi dispiace che se ne sia andato, ma veniva alle riunioni e ci spiegava quanto era bella Rifondazione…
- Sergio Chiamparino. As quoted in E l'operaio-spot non ci sta, La Stampa, p. 5 (February 3, 1996)
- [Sulla lettera di dimissioni dal Pds] Cremaschi poteva mandarla uno, due, tre anni fa. Mi dispiace che se ne sia andato, ma veniva alle riunioni e ci spiegava quanto era bella Rifondazione…